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21 Mag

Sappada

In PAESI by admin / 21 Maggio 2013 / 0 Comments

L’abitato di Sappada / Plodn, isola linguistica germanofona, si estende per ca. cinque km ed è diviso in quindici borgate (heivilan) circondate da una corona di montagne raggiungibili in poche ore di cammino dal centro abitato. In particolare nella zona di “Sappada Vecchia” si possono ammirare le antiche case in legno risalenti ai secoli XVII-XVIII costruite con la tecnica del Blockbau, ossia l’incastro di travi agli spigoli. Ogni borgata è caratterizzata dalla presenza di fontane, crocifissi e chiesette; altri segni di devozione come cappelle e crocifissi sono disseminati nella valle. Tre le chiese presenti: la chiesa parrocchiale in stile barocco dedicata a S. Margherita (1779) con dipinti di Renzler, Moro e Barazzutti; la chiesa di S. Osvaldo a Cimasappada (1732) e il Santuario Regina Pacis (1973). Oltre al dialetto (plodarisch), diffuse sono le tradizioni e le usanze lungo tutto l’arco dell’anno, come il Carnevale (Vosenòcht) con l’austera figura del Rollate. Il percorso storico e culturale comprende anche le visite al Museo etnografico “Giuseppe Fontana”, alla Casa museo della civiltà contadina e al Piccolo museo della Grande Guerra. Sappada ha inoltre dato i natali al pittore Pio Solero. È un centro turistico rinomato sia in inverno che in estate, grazie agli impianti per gli sport invernali e alle bellezze naturali della vallata come il Parco della Fauna alpina, con esemplari di daini e camosci, e le vicine Cascatelle sul Rio Mühlbach; l’Orrido dell’Acquatona all’entrata del paese, profonda forra scavata dalla forza del fiume Piave, che nasce proprio nella vicina Val Sesis e i Laghi d’Olbe, in alta quota.

INFO
consorzio turistico Comelico e Sappada: 0435.428343
info@sappadadolomiti.com / www.sappadadolomiti.com
ufficio turistico Sappada: 0435.469131
www.sappada-plodn.com

13 Mag

Perarolo di Cadore

In PAESI by admin / 13 Maggio 2013 / 0 Comments

Era da quest’area che partivano le zattere per il trasporto fluviale del legname diretto alla Repubblica di Venezia, traffico che fu per molti secoli, a partire dalla seconda metà del XIV secolo, alla base dell’economia di questo territorio. Il Museo del cìdolo e del legname racconta la storia della fluitazione del legname ed è ospitato nel palazzo ottocentesco denominato “Casa dei Trofei” che spicca per i pregevoli stucchi e dove soggiornò in vacanza anche la Regina Margherita. Centrale nell’organizzazione del museo è il vecchio cidolo di località Sacco (smantellato nel XX secolo): questa struttura, presente solo nel Cadore, faceva da barriera ai tronchi che scendevano per via fluviale senza impedire il passaggio regolare delle acque. Il Palazzo Lazzaris, costruito da una famiglia di commercianti di legname, costituisce il primo elemento di una sorta di cittadella che si completa con il giardino, la Casa dei Trofei e la chiesa. Nel paese è possibile vedere anche molti altri esempi di architettura signorile. La chiesa, dedicata a S. Nicola Vescovo, fu fondata nel 1407 ma venne modificata nei secoli successivi, conserva opere pittoriche di Tomaso Da Rin e Giuseppe Ghedina. Chiese minori sono quella di S. Anna e S. Rocco, di S. Michele Arcangelo a Caralte e l’oratorio della Madonna della Salute a Macchietto. Da Caralte, frazione risalente al Medioevo, provenivano tutti gli uomini addetti alla flutiazione del legname e dall’incendio del XIX secolo si salvarono solamente il campanile e dei mascheroni di tufo del XVII-XVIII secolo. A Perarolo si trova anche larea wilderness di Val Montina: un ambiente selvaggio ed impervio dove si può ammirare la natura ritornata ad uno stadio molto simile a quello del tardo Mesolitico.

INFO
www.comune.perarolodicadore.bl.it