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12
Mag
Chi è ospite in Cadore non può non visitare la zona di Lagole, luogo di singolare bellezza e sito archeologico più importante del Cadore. L’area è formata da strati gessosi di colore grigio chiaro, bianco e rosato. Le acque sorgive, ricche di sali minerali, scorrono a spaglio sulla superficie delle rocce fino a raccogliersi nel laghetto detto “de le tose”. In epoca preromana e romana (IV sec. A.C. – IV secolo d.C. ) ospitava un tempietto votivo dedicato a una divinità sanante (detta Trumusiate) significativo luogo sacro della civiltà paleoveneta. Per l’importanza dei ritrovamenti, oggi al Museo Archeologico di Pieve di Cadore, è seconda solo al sito archeologico di Este.
La chiesa parrocchiale (1847/1852) dedicata a S. Biagio Vescovo è realizzata sul luogo dell’originario edificio cinquecentesco su progetto degli ingegneri Gianluigi Pigazzi e Luigi Osvaldo Palatini. La decorazione interna, semplice e solenne, è concepita dall’architetto feltrino Giuseppe Segusini. Vi si conservano otto dipinti di Orazio Vecellio , figlio di Tiziano, e una graziosa pala di Nicola Grassi. Chiesette minori sono intitolate alla Madonna del Caravaggio (1822); a San Giovanni e a San Francesco in Località Orsina (1512).
Non può mancare una visita al Borgo di Rizzios, che grazie alla posizione isolata conserva intatta la tipologia edilizia cadorina, costituita da un insieme di unità abitative, ciascuna con accesso autonomo dall’esterno. Qui è possibile visitare la Chiesa di S. Anna (1632), che deve la sua dimensione attuale al frate cappuccino Antonio Maria da Cadore fondatore della Confraternita dell’Immacolata Concezione. Nella Chiesa sono conservate opere di Gregorio Lazzarini, Sebastiano Bombelli e un ritratto attribuito a Francesco Frigimelica e la pianeta seicentesca appartenuta al Beato Padre Marco d’ Aviano.
Di notevole interesse naturalistico, la Val D’Oten è punto d’accesso per i rifugi Chiggiato, Galassi e Capanna degli Alpini, e lo splendido Gruppo delle Marmarole e il massiccio del Monte Antelao.
14
Nov
C’è un’isoletta avvolta nel mistero nel cuore del lago di Centro Cadore. Alcuni ricercatori sostengono fosse collegata alla terraferma da una strada costruita molto prima dell’arrivo dei Romani in Cadore. A testimoniare che l’isola e l’intera zona del lago fossero un importante insediamento paleoveneto ci sono anche alcuni reperti archeologici. L’ipotesi è che sull’isola, che prima della formazione del lago era un’altura, risiedesse l’autorità politica mentre nel vicino sito di Lagole sorgesse un tempio religioso. La creazione dell’invaso ha ovviamente alterato tutto. Il lago si è formato negli anni ’50 del secolo scorso con la costruzione della diga di Sottocastello di Pieve di Cadore. L’infrastruttura faceva parte del complesso di dighe e centrali idroelettriche realizzate dalla Sade lungo l’alto corso del fiume Piave.
Da Domegge e da Calalzo si possono iniziare diverse passeggiate lungo le rive del lago. E’ attivo inoltre il servizio di noleggio pedalò/canoe e in vari punti del lago è possibile pescare.
La parete della stessa diga in località Sottocastello, è ora una palestra di roccia per l’arrampicata sportiva.