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21 Mag

Santo Stefano di Cadore

In PAESI by admin / 21 Maggio 2013 / 0 Comments

Santo Stefano era noto come centro nel commercio del legname infatti era dotato, fino al secolo scorso, di numerosi mulini e diversi laboratori. La Pieve di Santo Stefano fu fondata nel XIII secolo: il coro risale al 1478 mentre le tre navate vennero realizzate tra il 1665 e 1675 su disegno di fra’ Tomaso Simonetti di Ancona. La chiesa custodisce opere di Tomaso Da Rin e Cristoforo Monforte e tra gli altari uno è della scuola del Brustolon. Nella frazione di Transacqua, primo nucleo abitativo di Santo Stefano, venne costruita la prima cappella cristiana dove oggi sorge l’attuale chiesetta della Madonna delle Grazie con accanto la Casa Bettini risalente al 1600.

Sempre nel paese si trovano due antiche cappelle votive in pietra di tufo, una di esse conserva un’antica statua della Madonna risalente al Quattrocento. Proseguendo verso Comelico Superiore si incontra la frazione di Casada dove si può visitare la chiesetta dedicata ai Santi Lorenzo ed Osvaldo eretta nel 1855. Proseguendo si arriva a Costalissoio che ospita il Museo del Surrealismo di Luigi Regianini: la collezione raccoglie quadri d’arte contemporanea dell’omonimo artista e si rinnova ogni anno con opere inedite. In paese spiccano anche la statua di Augusto Murer alla Patria e la chiesa SS. Trinità del 1853 che conserva una pittura eseguita dal padre del poeta Andrea Zanzotto, cittadino onorario di Santo Stefano. Se da Santo Stefano si prosegue in direzione Sappada si arriva nella frazione di Campolongo dove si trova la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. Di origine trecentesca fu ricostruita nel ‘700, conserva alcuni dipinti e una statua della Madonna della Salute opera d’inizio Novecento di Raffaele Piazza. Immersa nella natura della bellissima Val Frison, conosciuta anche per i fortini di guerra, sorge la chiesetta di S. Osvaldo ricostruita alla fine degli anni Venti.

INFO
www.valcomelicodolomiti.it
ufficio turistico 0435.67021 / 0435.62230

13 Mag

Perarolo di Cadore

In PAESI by admin / 13 Maggio 2013 / 0 Comments

Era da quest’area che partivano le zattere per il trasporto fluviale del legname diretto alla Repubblica di Venezia, traffico che fu per molti secoli, a partire dalla seconda metà del XIV secolo, alla base dell’economia di questo territorio. Il Museo del cìdolo e del legname racconta la storia della fluitazione del legname ed è ospitato nel palazzo ottocentesco denominato “Casa dei Trofei” che spicca per i pregevoli stucchi e dove soggiornò in vacanza anche la Regina Margherita. Centrale nell’organizzazione del museo è il vecchio cidolo di località Sacco (smantellato nel XX secolo): questa struttura, presente solo nel Cadore, faceva da barriera ai tronchi che scendevano per via fluviale senza impedire il passaggio regolare delle acque. Il Palazzo Lazzaris, costruito da una famiglia di commercianti di legname, costituisce il primo elemento di una sorta di cittadella che si completa con il giardino, la Casa dei Trofei e la chiesa. Nel paese è possibile vedere anche molti altri esempi di architettura signorile. La chiesa, dedicata a S. Nicola Vescovo, fu fondata nel 1407 ma venne modificata nei secoli successivi, conserva opere pittoriche di Tomaso Da Rin e Giuseppe Ghedina. Chiese minori sono quella di S. Anna e S. Rocco, di S. Michele Arcangelo a Caralte e l’oratorio della Madonna della Salute a Macchietto. Da Caralte, frazione risalente al Medioevo, provenivano tutti gli uomini addetti alla flutiazione del legname e dall’incendio del XIX secolo si salvarono solamente il campanile e dei mascheroni di tufo del XVII-XVIII secolo. A Perarolo si trova anche larea wilderness di Val Montina: un ambiente selvaggio ed impervio dove si può ammirare la natura ritornata ad uno stadio molto simile a quello del tardo Mesolitico.

INFO
www.comune.perarolodicadore.bl.it