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21
Mag
Borca di Cadore è situata ai piedi del monte Antelao. E’ uno dei punti del Cadore da cui la visuale della magnifica cima del monte Pelmo è più completa ed appagante.
Una delle mete più significative di Borca di Cadore è la chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo Apostoli, già esistente nel 1331 ma completamente distrutta da una frana nel 1737 e ricostruita in altra sede, dove attualmente si trova, in località Fusineles. Nel 1791 la chiesa fu dotata di un organo commissionato al celebre Gaetano Callido, lo stesso che nel 1776 fu incaricato del restauro dei tre organi della Basilica di San Marco a Venezia. Si può vedere anche la miracolosa statua della Madonna Nera. La chiesa di S. Simon, come viene chiamata, conserva anche un dipinto di Antonio Balestra, un’opera attribuita a Gregorio Lazzarini e dipinti realizzati da P. A.Novelli. Altre chiese sono quelle di S. Rocco a Cancia e di S. Lorenzo a Villanova.
Sotto l’aspetto architettonico è interessante una visita al Villaggio Turistico Agip, nella frazione Corte di Cadore. Voluto da Enrico Mattei come luogo di vacanza per i dipendenti delle società del gruppo ENI-AGIP, venne progettato e realizzato dall’architetto Edoardo Gellner tra il 1954 e il 1963. Il complesso si compone di 263 ville, due alberghi, una chiesa, una colonia per 600 bambini, un campeggio, gli impianti sportivi e una serie di edifici di servizio. E’ interessante sia per lo stile architettonico che per il perfetto inserimento nella natura circostante e in particolare per la Chiesa di Nostra Signora del Cadore realizzata in collaborazione con Carlo Scarpa. Sempre a opera di Edoardo Gellner è l’edificio in cui è ospitato il Museo Naturalistico Olimpia Perini che conserva una collezione di diverse specie di insetti, viperidi, coleotteri, lepidotteri, uccelli e mammiferi e una sezione dedicata alle Dolomiti e alla loro geologia con una raccolta di minerali del luogo.
12
Mag
Il paese sorge sulle sponde del lago di Centro Cadore con gli Spalti di Toro, dei Monfalconi e le Marmarole che gli fanno da cornice. Percorrendone le vie si possono osservare le numerose case affrescate come Palazzo Valmassoni del XVI secolo in stile gotico, casa Barnabò, casa Cian e casa Teza. La parrocchia è intestata a S. Giorgio e l’antica chiesa, distrutta da un incendio nel XIX secolo, venne subito restaurata. Al 1861 risale la costruzione della nuova chiesa pievanale su disegno degli architetti Segusini e Sandi. Il comune si caratterizza anche per la presenza di molte chiesette: le più antiche sono quella di S. Giuseppe risalente al XVII secolo, S. Antonio da Padova e a Collesello sorge Madonna della Neve e B.V. della Salute. Nel XVIII secolo furono costruite B.V. delle Grazie a Valmassoi e quella della Madonna del Ponte. La chiesa di S. Rocco conserva un dipinto di Tommaso Vecellio. Troviamo inoltre S. Leonardo e S. Antonio a Grea, B.V. delle Grazie a Molinà, S.Bona a Deppo e il sacrario dei Caduti. Particolare è la storia del rifugio Eremo dei Romiti di Monte Froppa che si erge sull’omonimo colle a quota 1.164 m slm e venne edificato nel XVIII secolo. La costruzione della vicina chiesa, dedicata a San Giovanni Battista il Precursore, risale al 1724. Queste strutture religiose hanno ospitato alcuni frati terziari francescani, detti “i romiti”, fra il 1720 e il 1810. Fondatore dell’eremo fu il frate Giovanni Maria Pinazza e la vita dei religiosi era definita nelle “Costituzioni e Regole”, ovvero una serie di disposizioni che scandivano le attività quotidiane fino a quando, per decreto napoleonico (1810), la comunità venne soppressa e gli edifici abbandonati. Negli ultimi anni sono stati fatti dei restauri a fini turistico-culturali e una Via Crucis ci accompagna lungo il sentiero che porta alla struttura.